martedì 19 febbraio 2013




QUAL E' LA TUA COLPA UOMO?
Con Edipo comincia la storia dell'uomo. La creatura fragile e tenace che siamo, mescolanza di libero arbitrio e sottomissione fatale, tamburo battente di passioni e fango terreno marchiato inesorabilmente. Qual è la colpa di Edipo? Nessuna. Ha ucciso suo padre, sposato sua madre, generato figli che sono suoi fratelli e sorelle e questo senza colpa alcuna, se non quella di essere nato e, a dispetto di un funereo oracolo, rimasto in vita per la pietà umana, di un servo prima e un pastore poi.
Di questa colpa che non c'è Edipo non ha nessuna consapevolezza, legge la propria vita e il proprio destino con le categorie dell'esistenza, non scruta il cielo per cercare risposte di cui non ha bisogno. Risolve l'enigma della Sfinge, per questo è incoronato re di Tebe, per questo Giocasta, vedova di Laio, lo sposa, scivolando dal ruolo di madre inconsapevole a quello di sposa felice. Edipo non sa. Perchè mai dovrebbe sapere? Chi, tra gli uomini, è obbligato a sapere di una colpa che non ha commesso? Quale tribunale chiederebbe tanto?
L'esistere, invece, può pretendere che i giorni siano lo scontare una colpa nell'atto stesso dell'esistenza. Una peste, un morbo malefico, soffoca Tebe e si chiede, perchè la città ne sia liberata, che venga allontanato l'uccisore del vecchio re Laio. Chi ha ucciso Laio ad un quadrivio durante un diverbio? Edipo, sì, sempre e solo lui. Ha ucciso senza sapere, si è assunto un'ennesima colpa. Sono proprio io, l'uccisore di Laio? Era dunque quel vecchio al quadrivio mio padre? E' Giocasta allora mia madre? La verità dev'essere svelata, l'insetto deve rimanere impigliato nella ragnatela in cui incautamente si è spinto. L'uomo mette insieme i tasselli, ricostruisce, interroga, scarta ipotesi. Edipo procede forsennato, Giocasta, sua moglie e madre, vorrebbe fermarlo. Ma c'è forse una mezza misura nella ricerca della verità? La verità fa il pari con l'assoluto. Edipo è davanti al baratro della sua scoperta, si ferma, vacilla, avanza. Non c'è più spazio per i dubbi, la verità si è fatta certezza, l'assenza di colpe è calata come una mannaia e ha trasformato l'uomo in vittima perfetta. Di se stesso. Siamo al mondo, non c'è più rimedio. Parola di Samuel Beckett.
Angelo Callipo