martedì 18 novembre 2014

LABORATORIO TEATRALE PERMANENTE


E' cominciato il Laboratorio Teatrale Permanente del Teatro a L'Avogaria di Venezia, due incontri settimanali, mercoledì e giovedì, dalle 19,00 alle 21,00.
Esploriamo insieme l'intreccio impalpabile e magico che lega ognuno di noi alla sua voglia di esprimersi e comunicare.
Ci muoviamo nello spazio e nella ragnatela delle relazioni in un continuo incontro-scontro tra ciò che cerchiamo di fare intenzionalmente e coscientemente e ciò che invece ci accade spontaneamente e imprevedibilmente.
Il lavoro che faremo insieme è un lungo percorso che assaggia doppi binari, quello della consapevolezza e quello dell'improvvisazione, quello dell'emotività e quello della lucidità, quello della fiducia e quello dell'egoismo.
In teatro si è se stessi, ma si è anche altro, quell'altro che alla finzione affida la propria verità.
"Io lo faccio coi baffi Macbeth, me li sono attaccati intenzionalmente un poco storti, perché a teatro la suprema verità è stata e sarà sempre la suprema finzione..." (Eduardo - L'Arte della Commedia)
Vi aspetto...

lunedì 3 novembre 2014

LI RICONOSCERO' UNO A UNO

"Li riconoscerò uno a uno"
partecipa alla III edizione di Teatri in Provincia organizzati dal Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea.
E' un testo che mi accompagna da molto, credo che la prima stesura sia addirittura degli anni '90, il suo titolo era "Veglia" e aveva la presunzione di indagare le pieghe dell'animo umano in una situazione di costrizione come può essere la prigionia di guerra. Le costrizioni, non è una gran novità la mia, sono da sempre momenti illuminanti e rivelatori della condizione umana. Con questa e altre migliori intenzioni il testo di "Veglia" finiva nel 2006 in ECCE HOMO, spettacolo sulla caduta dell'uomo e la banalità del male, come recitava il sottotitolo stesso. Dopo ECCE HOMO il testo è tornato di nuovo a confondersi tra idee e messe in scena di vario genere, due anni fa , insieme ad altri frammenti, l'ho proposto come saggio finale alla Scuola Giovanni Poli del Teatro a l'Avogaria di Venezia, ma questa volta il progetto è naufragato per una serie di ragioni. Da quel momento però il lavoro sul testo è ripreso, approfondendo le relazioni tra le due donne protagoniste e l'ambivalente desiderio di amicizia e complicità che le lega. Così è nato "Li riconoscerò uno a uno", dove la violenza alle donne, la violenza brutale e collettiva che solo una guerra civile può generare, si mescola al sentimento sottile e disperato che costringe due donne, private dei loro stessi nomi, x e y nel testo sono le uniche due lettere che le distinguono, ad incontrarsi, a barattare brandelli di amicizia per un folle sogno, quello di ritrovare un giorno i responsabili della loro prigionia.
Storia di violenza, complicità e vendetta.
Nei prossimi mesi in dieci teatri d'Italia.