martedì 24 dicembre 2013

VENERDI' 27 DICEMBRE 2013

VENERDI' 27 DICEMBRE 2013

ORE 20,00

CATTEDRALE DEL DUOMO

CASERTA


ANTONY MORGAN'S & INSPIRATIONAL CHOIR OF HARLEM

ANGELO CALLIPO 
legge
"LETTERA DI NATALE" di Antonio Pascale


domenica 15 dicembre 2013

UN OCCHIO ALLA CAMPAGNA, UN OCCHIO A PINTER

THE COUNTRY 

di Martin Cribb

regia Roberto Andò

con Laura Morante, Gigio Alberti, Stefania Ugomari Di Blas

Produzione Teatro Stabile dell'Umbria

visto al Teatro Goldoni di Venezia il 13/12/2013

recensione apparsa su www.teatro.org

“Non fissare il vuoto!” è il refrain di Corinne nel lungo dialogo con il marito all’inizio di The Country, commedia pinteriana di Martin Cribb, icona della drammaturgia inglese degli anni ’80, andato in scena al Teatro Goldoni di Venezia dal 12 al 15 dicembre.
E’ in questa battuta, probabilmente, la chiave di volta dell’intero testo di Cripp che insegue l’incomunicabilità di una coppia minata dalla presenza di un terzo incomodo, Rebecca, e apre crepe nel borghese perbenismo di un medico, Richard, che salta una visita notturna provocando la morte del paziente pur di trascinare in casa sua una giovane donna trovata sul ciglio di un sentiero, e della moglie Corinne che trascorre annoiata il proprio tempo ritagliando giornali tra i mobili spartani ma accuratamente scelti del cottage di campagna in cui si sono da non molto trasferiti. (...)

venerdì 13 dicembre 2013

SONO QUI PER UNO SBAGLIO

IL DESERTO DEI TARTARI

di Dino Buzzati

adattamento teatrale di Maura Pettorusso
con Woody Neri
regia Carmen Giordano

visto al Teatro a l'Avogaria il 10/12/2013

recensione apparsa su www.teatro.org
















Il Deserto dei Tartari di Dino Buzzati, prodotto da TrentoSpettacoli, con la drammaturgia di Maura Pettorusso, la regia di Carmen Giordano e l’interpretazione di Woody Neri, chiude il primo ciclo dei Martedì de l’Avogaria di Venezia per la stagione 2013-2014, la ripresa, promette il direttore Stefano Poli salutando il pubblico di affezionati, nei primi mesi del prossimo anno. Fa bene il Teatro a l’Avogaria, storica sala della tradizione teatrale veneziana, a scommettere sulla formula dei martedì, formula in verità giunta ormai al quarto anno di vita, la platea cresciuta settimana dopo settimana ha apprezzato la qualità delle proposte recuperando in questo appuntamento una necessaria boccata di ossigeno teatrale. A chiudere la rassegna, dunque, un’operazione teatrale complessa, la riscrittura drammaturgica di un testo che Buzzati non aveva pensato per il teatro, ma che al teatro stesso rimanda per i suoi tempi, la dilatazione metaforica dello spazio, la corposa densità della parola monologante... (...)

domenica 8 dicembre 2013

QUANDO IL POTERE E' DI TUTTI

SIOR TITA PARON

di Gino Rocca 
per la regia di Lorenzo Maragoni 
Compagnia: Teatro Stabile del Veneto e Umanesimo Latino Spa 
con Anna De Franceschi, Davide Dolores, Francesco Folena Comini, Riccardo Maschi, Giacomo Rossetto, Laura Serena, Andrea Tonin, Anna Tringali.

Visto il 06/12/2013 a Venezia (VE) 
Teatro Carlo Goldoni

recensione apparsa su //www.teatro.org


Il potere, era solito dire chi di potere se ne intendeva, logora chi non ce l’ha, ma il potere, a ben vedere, logora ancor di più quando, pur avendolo, ti capita di doverlo dividere con gli altri, quando, cioè, da assoluto si fa relativo e decisioni comunitarie sostituiscono i diktat. Al tiranno obbedirai o farai la guerra, a chi concorre alle tue stesse aspirazioni di potere, invece, molto probabilmente farai le scarpe. Chi può negare che nessuna guerra sia più spietata di questa? Gino Rocca nel suo Sior Tita paron prova a ritrarre il meccanismo perverso di un gruppo di servi che, morto il padrone, abbandonano ogni remora nel gestire  traffici e ruberie che un tempo, vivo ancora il vecchio tiranno, mantenevano clandestini. 

domenica 1 dicembre 2013

IL REGALO ROTTO

TEATRO A L'AVOGARIA
DORSODURO 1617 - VENEZIA
MARTEDI' 3 e MERCOLEDI' 4 DICEMBRE 2013
ORE 21,00
locandina regalo rotto
Il regalo rotto è una storia, una storia come tante e proprio per questo in bilico tra eccezionalità e quotidianità, poli che sembrano opposti ma che, a guardar bene, quasi sempre sono destinati a fondersi tra loro. Non è la letteratura o il teatro, ma la vita stessa ad essere piena di storie in cui l’ordinario assume le forme di una corsa ad ostacoli, mentre il baratro dell’incredibile si apre ad ogni angolo. Il protagonista de Il regalo rotto procede lungo questi due binari imposti dall’arrivo di Chiara, sua figlia, nata con la sindrome di West: è lei che detta regole ed eccezioni alla sua esistenza. In un lungo monologo, a metà strada tra flusso di coscienza e sguardo disincantato su ciò che lo circonda e che, dalla nascita di Chiara, gli appare grottescamente deformato, il protagonista riflette sulla condizione della disabilità che coinvolge, accanto ad aspetti pratici e farmacologici, sentimenti, emozioni, sensibilità negate. In uno spazio vuoto, reso vivo unicamente da un portaombrelli e una mazza di scopa cui sono annodate bandierine colorate, il padre di Chiara cerca un dialogo con se stesso, con Dio, perfino con Chiara. E' un dialogo tragicomico, perchè le illusioni fanno i conti con la fatica quotidiana, perchè Dio non si fa trovare quasi mai al suo posto , perchè la schiera di quelli sempre pronti a dare consigli diventa ogni giorno più grande. La sindrome di Chiara diventa così la sindrome di un'intera società, di un microcosmo speciale nel quale si può ridere anche della disabilità e dove non manca mai una fiaba a lieto fine.