ALTROTEATROLTRE
presentano
DON CHISCIOTTE
esilaranti imprese e
ragionevoli dubbi del Cavaliere della Mancia
di
Angelo Callipo
con
Angelo Callipo
Michele Tarallo
e la partecipazione di
Elisabetta Mason
Don
Chisciotte uno, nessuno e centomila. Infaticabile mattatore di montoni,
coraggioso giustiziere di mulini a vento, unico possessore dell’elmo di
Mambrino, gran bevitore e supremo affabulatore, folle innamorato di se stesso,
dell’amore e di Dulcinea, cavaliere, spadaccino, uomo. Già, uomo.
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Parte
da qui il nostro Don Chisciotte, dal suo essere in bilico tra il sogno che
scappa di mano e la realtà che resiste, dalla terribile consapevolezza di non
aver mai mentito – è sangue di giganti, sì, quel vino uscito a fiotti da otri
squarciati a colpi di spada – e di aver, al tempo stesso, sprecato molto di
quel vino, dolce al palato più di ogni goccia di sangue.
Sulla
scena il cavaliere bizzoso e a tratti petulante, tuttavia ancora pronto a
mettersi in gioco, impiega il tempo a
ragionare con il fidato scudiero di ogni impresa. Sancio, goffo, impacciato, ma
radicalmente onesto, mescolando buon
senso e ignoranza, è una balia che sa toccare le corde della memoria: il
ricordo fa allora il suo corso, sparge menzogne a piene mani, ma è ancora
ossigeno, ossigeno da aspirare con avidità.
Il
risultato è uno spettacolo scoppiettante, pieno di verve e di scene esilaranti
nelle quali battute, azioni clownesche e ritmo incalzano e trascinano il
pubblico, chiamato più volte a intervenire direttamente nella storia. Don
Chisciotte e Sancio Panza smettono così i panni di miti letterari e si
trasformano in maschere di irresistibile comicità, sempre pronti, però, ad
insinuare dubbi, accendere dibattiti, a dar vita, insomma, ad insospettabili e
spesso improbabili ragionamenti intorno ai massimi sistemi.
Uno
spettacolo di vuoti e pieni, buio e luce, domande, sempre, e risposte, quasi
mai certe.
E’
l’unico modo, infatti, perché la storia di Don Chisciotte diventi la storia di
ognuno di noi.